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Chiese scomparse

S. Elia, S. Marco e S. Maria Maddalena

“I rovianesi e i vallinfredani furono sempre legati da fraterna amicizia con gli abitanti di Riofreddo. La presenza nel territorio di Riofreddo di due chiese poste proprio ai confini (S. Maria Maddalena con Vallinfreda, S. Elia con Roviano) spiega probabilmente quel legame di coesione e concordia. Allora la pace che sempre regnò tra queste comunità nasceva da un’antica, primitiva comunanza di sangue o quanto meno di origine”. (Alessandri, 1989)

S.Elia

Questa chiesa era posta sul culmine del monte omonimo a quota 990 m s.l.m., proprio al confine del territorio di Riofreddo con quello di Roviano. La chiesa, citata per la prima volta nel 1055, nel 1681 era già diruta. La chiesa e il relativo romitorio rovinarono sempre di più e attualmente restano solo alcune tracce di muratura e molti frammenti di tegole e mattoni. Nel 1934 sulla cima del monte fu posta una croce in ferro.

S. Marco

Questa chiesa era posta sui contrafforti del monte Serra Rotonda e dovette essere importante nella storia di Riofreddo se non altro perché il santo titolare fu assunto, insieme a S. Giorgio, quale patrono del paese. Negli ultimi anni del 1600 era già un rudere e oggi nulla si può rintracciare dell’antica costruzione poiché sono scomparsi anche gli ultimi resti ed il solo toponimo rimane unica testimonianza della sua esistenza.

S. Maria Maddalena

La cappella campestre di S. Maria Maddalena si trovava ai confini tra i comuni di Riofreddo e Vallinfreda e le popolazioni dei due paesi erano solite recarvisi in processione il 22 luglio, giorno della festa della Santa. Già alla fine del XVII secolo risulta quasi distrutta e ad oggi non è rimasto nulla.

La Chiesa di S. Maria del Soccorso o dell’Immagine

Fu costruita nel 1775 sul luogo di una edicola che conteneva una immagine della Madonna. La tradizione riferisce che il popolo di Riofreddo era molto devoto a questa sacra immagine e che fosse una icona taumaturgica. Pare che, nella seconda metà del XVII secolo, raffreddandosi la devozione popolare, anche l’edicola pian piano andasse in rovina. Ma nell’anno 1770 circa, i riofreddani tornarono a venerare questa sacra Immagine cosicché fu deciso di trasformare l’edicola in una chiesa, poiché quella era divenuta ormai troppo angusta per contenere tutti i fedeli. Tra il 1965 e il 1967, per allargare la strada provinciale Riofreddo-Vivaro Romano, la chiesa venne abbattuta e l’immagine distrutta. Nel 1992, a cura della locale associazione Pro-Loco e del sig. Querino Conti, è stata costruita una cappella che ora conserva una riproduzione dell’antica immagine mariana.